Italian Biography

Poliedrico artista, armonicista, cantante, chitarrista, ma anche attore, testi- monial pubblicitario, scrittore e anche pittore, Andy J Forest è sulle scene musicali dal 1977.

Classe 1955, Andy non è solo un virtuoso dell’armonica; la stoffa del bluesman autentico emerge infatti nei 21 dischi a suo nome, disseminati nell’arco di un ventennio: da “The List” nel 1980 a “I Don’t Wanna Work” nel 2022. Una disco- grafia che testimonia bene la crescita di questo musicista che alla formidabile tecnica strumentale unisce grandi capacita espressive, ironia, comunicativa e un carattere esplosivo: doti che colte dal vivo rendono ogni suo concerto un evento da ricordare.

Dopo il successo con “Real Stories: of Love Labor and Other Man Made Catastrophes” con il quale vince il premio come “Best Blues Cd 2007” al “the Best of the Beat” Award di New Orleans, ritorna con un nuovo lavoro “NOtown Story: The Triumph of Turmoil” (2010), che, definito uno dei suoi migliori progetti, è un’album dove Andy riesce a simulare al meglio le emozioni che si possono catturare solo con un concerto dal vivo, grazie anche al trio che lo accompagna composto dal chitarrista Jack Cole, il batterista Allyn Robinson, Mike Hood al pianoforte e il bassista David Hyde.

Nel 2012 arriva, “Other Rooms” che, nominato ai Best of the Beat Awards 2012 come “Best Blues Album”, aggiunge un nuovo capitolo al portfolio di Andy che si è costruito, sobriamente, in uno dei più suggestivi cataloghi di compositori di New Orleans.

Una cosa da ricordare riguardo alla carriera di Forest è che aderisce fe- delmente al formato blues trovando, all’interno di esso, il modo di crescere musicalmente. Molti artisti blues descrivono intensamente dei piccoli circuiti all’interno di esso rimanendo però sempre nello stesso punto durante la loro carriera ma Forest continua a spingere la sua struttura nel funk, R&B tradizionale e swing per soddisfare il suo esteso lavoro lirico. Ha maturato durante gli anni sia le sue qualità vocali che di armonicista, ridimensionando alcune delle sue eccentricità sia come musicista che come contenuto melodico delle sue canzoni.

Apprendendo le prime lezioni di armonica ancora ragazzo, influenzato da Sonny Terry, Walter Horton, Charlie Musselwhite e Rod Piazza inizia a suonare nel circuito di New Orleans nei primi anni ‘70, esibendosi con James Booker, Earl King, John Mooney, Antonie Domino, Billy Gregory e altri musicisti locali con i quali da vita ai “Radiators and the Subdudes” dimostrando uno stile unico fin dagli inizio.

Le sue esibizioni dal vivo, molte delle quali ad importanti festivals, gli danno l’oppurtunità di aprire i concerti per B.B. King, Albert King, Albert Collins, Canned Heat, Magic Slim, Robert Cray, Stevie Ray Vaughan, Buddy Guy & Jr. Wells, Clarence “Gatemouth” Brown, J. Geils & Magic Dick, Terrance Simieon, Otis Grand, The Blind Boys of Alabama, Johnny Copeland, Roy Rogers, John Hammond, Melvin Taylor, Duke Robillard e Johnny Winter.

Dopo aver vissuto in Europa per ben 10 anni ritorna a New Orleans nel 1991 dove suona frequentemente in numerosi clubs e partecipa a tour europei e Canadesi esibendosi con grandi nomi quali Taj Mahal, Screamin’ Jay Hawkins, Matt Murphy, James Cotton, Walter “Wolfman” Washington, Jimmy Johnson, Sugar Blue, Willy DeVille, Louis Meyers, Johnny Heartsman, Bernard Allison, The Memphis Horns, Johnny Shines and John “Juke” Logan.

Conta anche presenze ad importanti festivals quali Montreaux Jazz Festival nel 1989 dove si esibisce per una jam con B.B. King, Bobby “Blue” Bland, Joan Baez e Luther Allison e al Pistoia Blues Festival con Jeff Healy sempre nello stesso anno, New Orleans Jazz and Heritage Festival per ben una dozzina di volte dal 1983, al King Biscuit Festival, Trois Rivieres, Ottawa Blues Festival, Cognac Blues Passions, Antwerpe Parkblues Festival, Amsterdam Blues Festival, Tamines, Beermem Blues Festival, More Blues Festival, Gulf Shores Shrimp Festival, Lokerse Feesten, San Remo, Nantes-Rendezvous dans l’Erdre, Lugano Blues to Bop ‘94, ‘96 & 2000, Sherbrooke Blues Festival, Windsor/Detroit International Festival, Montremblant and molti altri.

Andy è anche compositore, scrittore e un bluesman autentico, ha scritto numerose canzoni, una novella “Letter from Hell”, e ha disseminato nell’arco di quaranta anni numerosi dischi.

Dal popolare successo di “Sunday Rhumba” (2001) e “Deep Down Under (in the Bywater)” (2003) prodotto da Anders Osborne e registrato all’Appaloosa Records, arriva, nel 2006, “Real Stories” realizzato interamente in America con il trio italiano e prodotto sempre da Anders Osborne fino ad arrivare all’ultimo lavoro “I Don’t Wanna Work” sul etichetta Appaloosa Records 2022.

Continuando la sua intensa attività live musicale con Washboard Chaz Blues Trio, la sua band americana e in Canada con la famosa band Monkey Junk, Andy riesce anche a intraprendere tours in Europa con la band italiana composto da chitarrista leggendaria Heggy Vezzano, Andrea Caggiari al basso e batterista Pablo Leoni con la quale si presenterà anche quest’anno in Italia

“On the road” da diversi anni e affiatatissimi tanto da potersi esibire in qualsiasi contesto, sicuramente riusciranno a coinvolgere anche il pubblico più difficile ed esigente, ogni concerto è una riprova della loro bravura.

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